Qualche considerazione sul Superbonus 110%

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Sono passati ormai molti mesi dall’uscita del Superbonus 110%, provvedimento varato dal Governo a ridosso del primo lockdown della primavera del 2020. In questi mesi sono stati scritti articoli e guide, organizzati corsi online, pubblicati chiarimenti etc.

È emersa la difficoltà di applicazione della normativa su un territorio per sua natura complesso, articolato e sostanzialmente disomogeneo come quello che costituisce il tessuto insediativo delle nostre città. Lo dimostra il fatto che l’Agenzia delle Entrate è costretta, quasi quotidianamente, a pubblicare note interpretative necessarie a chiarire le modalità di applicazione della normativa stessa al patrimonio edilizio esistente.

Credo però che l’aspetto più rilevante sia l’effetto che ha avuto e ha tuttora il Superbonus sul rapporto tra cliente e professionista. E non sto pensando alle responsabilità professionali, agli obblighi assicurativi o ad altri aspetti tecnici.

 

Un punto di vista diverso sul Superbonus

Normalmente il cliente ci contatta per capire e realizzare i propri bisogni e desideri. Spesso ci affidano la “casa della vita” e noi cerchiamo di renderla bella secondo le loro disponibilità economiche. Ma il Superbonus, per come è costituito e per il periodo in cui è stato varato, presenta alcune peculiarità.

Non mi riferisco alla possibilità di lavoro che ha creato per il settore, da verificare al termine di tutte le complesse procedure ideate; sto parlando di un’occasione di socialità.

Ripensando ai mesi del primo lockdown, il Superbonus è stato il veicolo attraverso il quale si è rientrati in contatto (anche solo telefonicamente) con persone che non fossero i parenti, gli amici o i conoscenti più stretti coi quali ti sentivi per sapere se andasse tutto bene.

L’occasione del Superbonus ci ha messo in contatto con persone che non conoscevamo e che si rivolgevano a noi per un parere, un’opinione, una rassicurazione raccontandoci la propria casa. Nei “periodi normali”, invece, questo avviene attraverso i sopralluoghi per la realizzazione di un progetto.

L’esigenza delle conformità urbanistiche e catastali che stanno alla base del Superbonus ci ha aperto le porte, seppur virtuali, di tante abitazioni. Ci ha costretto a indagare sulla regolarità di una finestra che vedevamo in una fotografia inviata dal possibile cliente. O magari ci ha imposto di valutare una planimetria fatta dal cliente stesso che sul momento non trovava i documenti e che, in periodo di lockdown, si faceva tecnico e prendeva le misure del proprio appartamento; quell’appartamento che era, naturalmente secondo lui, tutto regolare dal momento che il padre o il nonno l’avevano sempre avuto così…

 

L’importanza di informare

A prescindere quindi dall’aspetto tecnico-impiantistico, l’esperienza ci ha portato ad ascoltare le persone più di quanto accada in occasione di un nuovo progetto, a capire le loro esigenze, a cercare di spiegare i non facili cavilli normativi come, ad esempio, il “famoso” accesso indipendente che non è rappresentato dal vano scala condominiale.

Il nodo più importante è stato e rimane quello relativo alla difficoltà di far capire che nessuno avrebbe potuto ristrutturare la casa gratuitamente. Le procedure relative al Superbonus sono in piena attività e al momento risulta difficile capire i risultati che potranno emergere alla fine del periodo di applicabilità del provvedimento.

Ma un dato emerge chiaro già adesso: le persone sono motivate, vitali, hanno voglia e bisogno di essere ascoltate per poter operare sulle loro case.

L’aspetto più importante è riuscire a far capire, nel loro interesse, che non sempre è possibile o conveniente intraprendere l’avventura del Superbonus; ciò è dovuto al fatto che ogni edificio è un caso a sé, da valutare dal punto di vista tecnico, energetico ed economico. Inoltre, le conclusioni devono sempre andare nell’interesse del cliente così che possa trarre, se davvero possibile, un reale vantaggio.

E non intendo necessariamente un vantaggio economico ma soprattutto tecnico, energetico e (perché no?) estetico; in tutti questi mesi di ascolto sul Superbonus, si tende a trascurare spesso quest’ultimo aspetto a favore della reale opportunità di valutazioni sulla fattibilità dell’intervento.

 

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